Dal web di Luca Ricatti:

La Dominante e la Tonica

Parlando dei gradi della scala musicale, abbiamo detto che il quinto grado, la Dominante, è come l’antagonista di un racconto: è ciò che crea il movimento, che costringe l’armonia a trovare una strada che torni alla Tonica (il primo grado, il protagonista), per ritrovare la sensazione di calma.

La Tonica ha carattere di riposo.
La Dominante ha carattere di moto.

Quando arriva la Dominante entra di prepotenza nella musica con il suo accordo (cioè l’accordo di Quinto grado) per portarci lontano dalla sensazione di riposo data dalla Tonica e dal suo accordo (cioè l’accordo di Primo grado). A quel punto, l’andamento musicale deve trovare il modo di tornare al centro tonale.

Perciò, il movimento che porta dall’accordo di Tonica a quello di Dominante e poi di nuovo all’accordo di Tonica può essere considerato il movimento basilare di tutta l’armonia.

Primo grado >>> Quinto grado >>> Primo grado

La Cadenza perfetta

Prendiamo una tonalità a casaccio, una qualsiasi. Tipo Do.
Ora prendiamo la Triade di Primo grado: Do – Mi – Sol.
E poi andiamo alla Triade di Quinto grado: Sol – Si – Re.

Questi due accordi hanno una nota in comune.
Bravo, il Sol.

Poi, l’accordo di Do contiene il Mi, l’accordo di Sol contiene il Re.
Re e Mi sono due note vicine.

Infine, l’accordo di Sol contiene il Si e l’accordo di Do contiene il Do (chi l’avrebbe mai detto?).
Si e Do sono due note molto vicine.

Ora, quando passi da un accordo di Sol (Quinto grado – Dominante) a un accordo di Do (Primo grado – Tonica), crei un movimento di questo tipo:

Accordo di Sol >>> Accordo di Do

Sol rimane Sol
Si diventa Do
Re diventa Mi.

Fico, eh?!
Questa cosa si chiama Cadenza perfetta ed è la base di tutta l’Armonia.

Fra questi tre, il movimento più importante è quello che porta dal Si al Do, perché il Do è il centro tonale.
Si dice che il Si tende e cadere sul Do.

Capito perché si chiama cadenza?

Nella Cadenza Perfetta il V grado può essere preceduto dal IV grado o dal II grado.
Guarda come ogni nota sembra cadere perfettamente sull’altra.

IV >>> V >>> I

Fa >>> Sol >>> Sol
La >>> Si >>> Do
Do >>> Re >>> Mi

II >>> V >>> I

Re >>> Re >>> Mi
Fa >>> Sol >>> Sol
La >>> Si >>> Do

Cadenza Plagale

La Cadenza Plagale consiste nel passaggio dal IV Grado al I Grado.

In tonalità di Do maggiore viene fuori questo.

IV >>> I

Fa >>> Mi
La >>> Sol
Do >>> Do

Ha un effetto meno potente della Cadenza Perfetta e infatti di solito la si usa come cadenza di passaggio.
Spesso i compositori classici usavano chiudere le composizione con una Cadenza Plagale seguita da una Cadenza Perfetta, in questo modo:

IV >>> I >>> V >>> I

Una variante molto interessante della Cadenza Plagale consiste nell’usare il IV Grado (che è un accordo maggiore) con la Terza abbassata di un semitono, trasformando quindi l’accordo in minore.
Viene fuori questo:

Fa >>> Mi
Lab >>> Sol
Do >>> Do

In questo modo l’armonia diventa molto particolare, perché il La bemolle è di fatto una alterazione che aumenta il senso di tensione.

Cadenza d’Inganno

La Cadenza d’Inganno consiste in una Cadenza Perfetta in cui il Primo grado è sostituito dal VI Grado.

V >>> VI

In tonalità di Do maggiore viene fuori questa cosa qua:

Accordo di Sol >>> Accordo di La minore

Sol >>> La
Si >>> Do
Re >>> Mi

In questo tipo di cadenza il senso di conclusione viene meno, si genera un effetto di stupore, ma non traumatico. Infatti il l’accordo di VI Grado fa parte del gruppo di Tonica (vedi l’articolo Modo Maggiore: un approfondimento). La differenza tra l’accordo di I Grado e quello di VI Grado è di una sola nota (Do – Mi – Sol / La – Do – Mi).

La Cadenza d’Inganno può sembrare un artificio complicato, ma non lo è: è molto utilizzata anche nella musica pop.

In realtà, non è necessario usare per forza il VI Grado.
La Cadenza d’Ignaro funziona anche usando il III Grado, che appartiene anch’esso al Gruppo di Tonica:

V >>> III

L’effetto è molto interessante. Per capirlo guarda cosa esce in Do maggiore, usando l’accordo di Mi minore (III Grado) in posizione di Rivolto:

Sol >> Sol
Si >>> Si
Re >>> Mi

(Se non ricordi cos’è un Rivolto vai qui: Come creare gli Accordi).
Ad ogni modo, nulla vieta di sperimentare soluzioni anche più azzardate, con accordi diversi da quelli del Gruppo di Tonica.
Ma ora veniamo all’ultimo dei quattro principali tipi di Cadenze musicali:

Cadenza Sospesa

La Cadenza Sospesa si potrebbe definire come una specie di non-cadenza. Nel senso che la frase musicale si chiude senza chiusura: cioè sull’Accordo di Dominante.
In Pratica, la Cadenza Sospesa consiste nel concludere la frase musicale con un accordo qualsiasi seguito dall’Accordo di Dominante:

XXX >>> V

Il che crea evidentemente un effetto di mancata conclusione, di sospensione, appunto. Un po’ come quando la puntata della tua serie TV preferita si conclude con l’antagonista che ride di gusto mentre il protagonista sta per precipitare in un baratro…
… Cosa accadrà?

Difficile concludere un brano in questo modo. Ma, all’interno del brano, la Cadenza Sospesa può essere un espediente molto interessante per mantenere viva l’attenzione dell’ascoltatore. Per esempio, concludere una strofa con una Cadenza Sospesa, può essere utile a rendere l’attacco del ritornello molto più efficace.

Ok, potremmo dire di aver concluso, ma in verità, tra le tante cadenze musicali inventate dai compositori nel corso dei secoli, ce n’è una un po’ bizzarra di cui ti voglio parlare, perché mi piace un casino.
Si tratta della…

Cadenza Piccarda

La Cadenza Piccarda si usa nei brani scritti in Tonalità minore.
In Tonalità minore, ovviamente, l’Accordo di Tonica è un accordo minore. Perciò una Cadenza Perfetta – per esempio in tonalità di La minore – dovrebbe apparire così:

Mi Dominante >>> La minore

Ma anticamente l’accordo minore, anche se di Tonica, era considerato imperfetto (il termine tecnico è Consonanza Imperfetta). Perciò, per chiudere in bellezza, si preferiva innalzare la Terza dell’Accordo di Tonica, trasformandolo in un accordo maggiore:

Mi Dominante >>> La maggiore

Un pezzo scritto in tonalità minore ha sempre un’atmosfera un po’ cupa. Un’improvvisa conclusione in maggiore genera un effetto imprevisto di luce e speranza.

Pare che questo espediente fosse particolarmente diffuso nelle composizioni religiose che si suonavano in Francia nella regione della Piccardia. Per questo Jean Jacque Rousseau, nel suo Dictionnaire de musique la descrisse col nome di Cadenza Piccarda. E da allora tutti la chiamano così.

L’effetto della Cadenza Piccarda mi piace un sacco e infatti l’ho usata per chiudere la mia canzone Foglia morta (che si trova nel mio album Fumo al vento e la puoi scaricare gratis se sei iscritto al Bollettino).

Ok, stavolta abbiamo concluso.
Però aspetta… Non posso resitere, te ne devo dire un’altra… La

Cadenza Evitata

La Cadenza Evitata è una roba davvero davvero strana.
Consiste nel passare dall’Accordo di Dominante a… L’Accordo di Dominante di un’altra tonalità!

Cioè, non solo non conclude la frase musicale tornando al Primo Grado, non solo rimane sul dominante, ma addirittura cambia tonalità. Cioè fa una cosa di questo tipo:

Sol Dominante >>> Re dominante

Si tratta di una vera e propria modulazione.
Ma siccome non abbiamo mai parlato di questa roba, per ora ci fermiamo qui.

Cadenze Musicali: ok, ma che ci faccio?

Ora che hai capito cosa sono e come funzionano le Cadenze Musicali, voglio concludere dicendoti tre cose:

1) Nei prossimi articoli vedremo come si struttura un giro di accordi e capirai come ti è utile conoscere le Cadenze Musicali.

2) Non farti paranoie se non ti ricordi tutto quello che ho scritto in questo articolo. La cosa davvero importante da ricordare è questa:
Cadenza Perfetta: V >>> I
Cadenza Plagale: IV >>> I

 

ilGallo

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