So What è uno standard composto da Miles Davis e inciso come primo brano del famoso album Kind of Blue, che inaugurò la stagione del jazz modale.

Ripreso da moltissimi interpreti, spesso con l’aggiunta dell’assolo di Davis (ad esempio, George Russell ne ha prodotto una versione per grande orchestra, e ne esiste una versione cantata in vocalese da Eddie Jefferson) è considerato uno dei maggiori successi di Davis.

Le lunghe sequenze di accordi ripetute (8+8 in Re-, 8 in Mib-, 8 in Re-) identificano immediatamente il brano come modale (modo dorico). Alla fine della sezione B, l’improvvisatore ha a disposizione ben 24 battute in Re minore dorico senza alcun cambio di accordo. Lo stesso giro armonico fu in seguito utilizzato dal John Coltrane per la sua Impressions.

Il tema, normalmente esposto dal basso, è in forma antifonale con la funzione della risposta assunta in dagli ottoni e consiste, per la parte di basso, di una frase della durata di sei quarti che viene ripetuta, con variazioni, quattro volte per sezione, trasposta di un semitono nella sezione B. L’esposizione del tema è spesso preceduta da un’introduzione di basso e pianoforte, simile o identica a quella che si trova nell’esecuzione di Kind of Blue.

Da jazzitalia:

 

Il tema di questa famosissima composizione di Miles Davis è costituito da una frase di basso che si ripete, nel frammento che stiamo esaminando, per tre volte. Ogni volta la frase è seguita da una risposta, su terzo e quarto movimento: i due elementi che la compongono, del valore di un quarto puntato e un ottavo, sono due frammenti di modo. La loro costruzione è identica: sovrapposizione di tre intervalli di quarta giusta e uno di terza maggiore (E-A-D-G-B il primo, D-G-C-F-A il secondo). I frammenti così composti sono divenuti, nel modale, di uso frequente, tanto da essere chiamati “So What Chords“. Tanto la melodia che i “So What Chords” sono costruiti su un modo, re dorico, che corrisponde a una scala minore naturale con la sesta innalzata:

Pratica:
P
er questa prima lezione, consiglio di iniziare col praticare i frammenti modali: servirà a familiarizzare con il loro particolare sound. Useremo il modo dorico, cui ho già accennato analizzando “So What“: nella lezione 2 osserveremo l’elenco completo di tutti i modi.

Analizziamo dei frammenti molto semplici, costruiti sovrapponendo due intervalli di quarta sul modo re dorico:

Naturalmente, per rimanere nei suoni del modo, è necessario utilizzare la quarta aumentata fa-si.

Rivoltando questi accordi quartali si ottengono clusters di seconda e quarta:

oppure, rivoltandoli ancora, di quarta e seconda:

Provate, su un pedale di re, ad alternare i suddetti rivolti; ascoltatene con attenzione la sonorità, e annotate quelli che preferite.

A questo punto, passiamo ai “So What Chords” costruiti sul modo dorico in tutte le posizioni:

Anche in questo caso l’adattamento al modo fa sì che alcuni intervalli risultino modificati: sul terzo frammento ci sono una quarta aumentata (F-B) e una terza minore (E-G), sul quarto una terza minore (D-F), sul sesto una quarta aumentata (F-B) e una terza minore (B-D), sul settimo ancora una quarta aumentata (F-B) e una terza minore (A-C).

Ripetete anche con questi rivolti l’esercizio precedente: alla prossima lezione!

ilGallo

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