La chiave musicale è un simbolo che viene posto sul pentagramma e serve a fissare la posizione delle note e la relativa altezza dei suoni.
Può essere posto all’inizio del pentagramma (maggioranza dei casi) oppure in un punto qualsiasi (ad es. a metà di una battuta o misura).
I segni delle chiavi provengono da una progressiva alterazione grafica delle lettere dell’alfabeto gotico ovvero:

C CClef.svg chiave di Do3 (Do della terza ottava, detto anche do centrale)
F FClef.svg chiave di Fa2 (Fa della seconda ottava, immediatamente al di sotto del do centrale)
G GClef.svg chiave di Sol3 (Sol della terza ottava, sopra il do centrale)

Convenzionalmente, le chiavi musicali assumono nove posizioni, rispetto alla linea sulla quale vengono poste, contraddistinte da un termine specifico:

  • per la chiave di Sol3
1. Chiave di violino francese, sulla 1ª linea (dal basso verso l’alto) del pentagramma
2. Chiave di violino, sulla 2ª linea del pentagramma
  • per la chiave di Do3
3. Chiave di soprano, sulla 1ª linea
4. Chiave di mezzosoprano, sulla 2ª linea
5. Chiave di contralto, sulla 3ª linea
6. Chiave di tenore, sulla 4ª linea
  • per la chiave di Fa2
7. Chiave di baritono, sulla 3ª linea
8. Chiave di basso, sulla 4ª linea
9. Chiave di subbasso, sulla 5ª linea

Le chiavi musicali sono tre ma sono sistemate in posizioni diverse dando la possibilità di porre sul pentagramma la maggior parte di note dei suoni più o meno gravi o acuti di cui ogni voce è dotata, evitando per quanto possibile il posizionamento delle note esterno al rigo tramite tagli addizionali.

L’insieme di queste posizioni, eccettuate la prima e l’ultima (C. di violino francese e C. di subbasso/basso profondo), note come setticlavio, sono oggi utilizzate solo come esercitazioni nei corsi di teoria e solfeggio e di composizione che si tengono nei conservatori.
Nella pratica comune, invece, si utilizzano solo: le chiavi di violino e di basso (di gran lunga le più usate) nonché quelle di contralto (usata come chiave di impostazione dalla viola) e di tenore (usata come chiave ausiliaria da violoncello, trombone, fagotto, contrabbasso e controfagotto).
In tutte le edizioni moderne (successive al 1800), le parti di contralto, mezzo soprano e soprano si scrivono in chiave di violino, le parti di baritono in chiave di basso, mentre per le parti di tenore si usa la chiave di violino tenorizzata (ovvero una chiave di violino accompagnata da un segno convenzionale atto ad indicarne l’esecuzione all’ottava inferiore), a meno che non si tratti di una parte di tenore in musica corale messa nello stesso rigo con la parte di basso, nel qual caso viene talvolta scritta in chiave di basso.

ilGallo

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