L’altezza è la frequenza fondamentale di una nota musicale o suono.

Quello che però noi realmente percepiamo è il risultato della sovrapposizione tra una frequenza predominante e i suoi ipertoni, gli armonici naturali, generati dal corpo vibrante.

Quindi l’altezza percepita sarà il risultato di questo fenomeno naturale.

L’altezza è la qualità che permette di distinguere se un suono è acuto piuttosto che grave e dipende dalla frequenza dell’onda sonora che lo ha generato.

Più la frequenza di un’onda sonora è elevata e più il suono ci sembrerà acuto, mentre più è bassa la frequenza e più il suono ci apparirà grave.

I limiti dell’orecchio umano vanno da un minimo di 16 Hz ad un massimo di 20 000 Hz.
La pratica musicale tuttavia si serve di suoni la cui frequenza è compresa in limiti più ristretti e precisamente tra 64 e 8 000 vibrazioni semplici al secondo.

L’intensità è la qualità che distingue i suoni in deboli o forti.

Praticamente è il volume del suono.

Dipende dalla forza con cui i corpi sonori vengono eccitati e dalla distanza dell’ascoltatore dalla fonte sonora.

La psicoacustica definisce volume la grandezza che misura la percezione dell’intensità musicale.

Acusticamente l’intensità dipende dall’ampiezza delle vibrazioni misurata in decibel (dB).

 Il timbro è quella particolare qualità del suono che permette di distinguere due suoni con uguale intensità e altezza.

Ci permettere di distinguere note prodotte da diverse fonti sonore e diversi strumenti musicali.

Ha numerose analogie con il colore per quanto riguarda la percezione visiva.

Infatti, il timbro viene nominato come colore del suono tanto in inglese (tone-colour) quanto in tedesco (Klangfarbe).

Il timbro è una grandezza tipicamente multidimensionale.

Il timbro è determinato dallo spettro armonico (dato dalle sempre differenti distribuzioni di energia delle armoniche) e dal profilo dinamico (attacco, decadimento, sostegno e rilascio).
Le armoniche di un suono musicale (nota) sono frequenze che si sviluppano insieme con la frequenza fondamentale e si presentano sempre nella medesima successione (serie schematica ad intervalli costanti) quale che sia la frequenza matrice o strumento che la emette (con le eccezioni di alcuni strumenti a percussione), e sono sempre delle addizioni della frequenza originaria ma di variabili intensità.

ilGallo

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