Posted by Sever:

LUIGI GRECHI DAL VIVO (UN PO’ STONATO..)

 

 

Giro armonico:               chitarra capo al IV   🙂

INTRO:
[  C#- ][     ][     ][     ] VERSE:
[: C#- ][     ][  B  ][     ][  A   ][     ][ G#  ][     :] BRIDGE:
[  A   ][     ][  B  ][     ][  F#  ][     ][ A     ][     ] [  E   ][     ][  B  ][     ][  A    ][     ][ G#  ][      ][      ][     ] CHORUS:
[  E   ][     ][  B  ][     ][  A  ][     ][ E     ][     ] [  E   ][     ][  B  ][     ][  A  ][     ][ G#  ][     ][      ][     ]

Due ragazzi del borgo cresciuti troppo in fretta
un’unica passione per la bicicletta
un incrocio di destini in una strana storia
di cui nei giorni nostri si è persa la memoria
una storia d’altri tempi, di prima del motore
quando si correva per rabbia o per amore
ma fra rabbia ed amore il distacco già cresce
e chi sarà il campione già si capisce

Vai Girardengo, vai grande campione
nessuno ti segue su quello stradone
Vai Girardengo, non si vede più Sante
è dietro a quella curva, è sempre più distante.

E dietro alla curva del tempo che vola
c’è Sante in bicicletta e in mano ha una pistola
se di notte è inseguito spara e centra ogni fanale
Sante il bandito ha una mira eccezionale
e lo sanno le banche e lo sa la questura

Sante il bandito mette proprio paura
e non servono le taglie e non basta il coraggio
Sante il bandito ha troppo vantaggio.

Fu antica miseria o un torto subito
a fare del ragazzo un feroce bandito
ma al proprio destino nessuno gli sfugge
cercavi giustizia ma trovasti la Legge.
Ma un bravo poliziotto che sa fare il mio mestiere
sa che ogni uomo ha un vizio che lo farà cadere
e ti fece cadere la tua grande passione
di aspettare l’arrivo dell’amico campione
quel traguardo volante ti vide in manette
brillavano al sole come due biciclette
Sante Pollastri il tuo Giro è finito
e già si racconta che qualcuno ha tradito.

Vai Girardengo, vai grande campione
nessuno ti segue su quello stradone
Vai Girardengo, non si vede più Sante
è sempre più lontano, è sempre più distante
sempre più lontano, sempre più distante…
Vai Girardengo, non si vede più Sante
Sempre più lontano, sempre più distante..

 

Costante Girardengo (1893 – 1978) è stato uno dei più grandi ciclisti italiani,il primo a cui fu dato il soprannome di Campionissimo che verrà poi attribuito anche a Fausto Coppi.

Tra gli anni dieci e venti del secolo scorso nonostante un’interruzione dell’attività dovuta alla Grande Guerra vinse due Giri d’Italia,sei Milano-Sanremo, tre Giri di Lombardia, cinque Milano-Torino e fu per ben nove volte campione italiano. Tra le grandi imprese dell’Omino di Novi, come era conosciuto dai tifosi (Novi Ligure è la città dove è nato), ci sono il Giro d’Italia del 1919 in cui conservò la maglia rosa dal primo all’ultimo giorno, vincendo sette tappe, e le sei vittorie nella “Classicissima di Primavera”, un record battuto solamente cinquanta anni dopo da Eddy Merckx.

Non vinse mai il Campionato del Mondo, forse solo perchè venne istituito troppo tardi, ma nella prima edizione del 1927 fu comunque secondo dietro ad Alfredo Binda. Tra le sue pagine più belle troviamo però il trionfo nel Gran Premio Wolber, allora considerato un vero e proprio campionato mondiale, nel 1924, dove riuscì a sconfiggere a casa sua l grande ciclista francese Henri Pelissier.

Si ritirò dall’attività professionista nel 1936. Abbandonata la carriera, Girardengo diede il proprio nome a una marca di biciclette e fu commissario tecnico della nazionale di ciclismo portando Gino Bartali al successo nel Tour de France del 1938. Morì il 9 febbraio 1978 e riposa nel cimitero di Cassano Spinola.

Sante Pollastri (Novi Ligure 1899–1978 ) è stato un bandito anarchico italiano. (o Pollastro, come veniva chiamato nei rapporti giudiziari e come egli stesso si firmava).. Pollastri incarnava la figura del ribelle all’autorità,in un periodo in cui si stava concretizzando la svolta autoritarista del passaggio dalla democrazia al regime fascista, Pollastri divenne una figura eroica per il mondo anarchico e per tutti gli uomini liberi.
 Le ipotesi che portano Sante a disprezzare le autorità sono diverse, una riporta di un fratello prelevato per presentarsi alla chiamata alle armi sebbene gravemente ammalato, e poi morto in caserma. Un’altra ipotesi riguarda la sorella di Sante, Carmelina, che sarebbe stata violentata da un milite dell’arma; Pollastri, diciannovenne, avrebbe ucciso il carabiniere e si sarebbe dato alla macchia. Secondo Wikipedia le origini della sua anarchia derivano da sue reazioni nei confronti di provocazioni di squadracce dell’ epoca alle quali il Sante mai abbassò la testa, non è Robin Hood, ma quello che ruba ai ricchi lo rivende a prezzi ridicoli ai poveri. Durante la chiamata alla prima  guerra Mondiale Sante si presenta completamente nudo in pieno inverno davanti alla caserma di Reggio nell’ Emilia per la chiamata alle armi, lui non vuol fare la fine di tutti i poveri e contadini che finiscono per diventare “carne da cannone” decisa da chi ai propri figli le guerre non le fa di certo fare,cosicché alla fine del conflitto lui non risulta renitente ma da lì la sua vita nel banditismo prende definitivamente il sopravvento.

Famoso anche all’estero, era pressoché sconosciuto in ambito nazionale (la censura fascista limitava fortemente la cronaca nera), salvo nel Nord Italia dove le sue gesta avevano grande risalto. 
La sua figura divenne protagonista di racconti in cui la figura del bandito veniva mitizzata e ingigantita : uno dei racconti più noti riguarda un maresciallo dei carabinieri che impazzì per la paura di fronte a Pollastri. Sante Pollastri si guadagnò l’appellativo di Nemico pubblico numero uno. La sua fama crebbe, supportata non solo dalle rapine e dai furti messi a segno tra cui quello alla prestigiosa gioielleria Rubel a Parigi, ma anche dalla personalità del bandito che era si raccontava persino compisse atti di generosità a vantaggio dai più poveri e degli anarchici latitanti. Pollastri venne arrestato a Parigi nel nel 1927, ad opera dagli uomini del commissario Guillame (personaggio a cui Simenon si ispirò per il suo Maigret).  A dispetto della leggenda circa l’amicizia con Girardengo, pare che questi non fosse estraneo alla sua cattura. All’interrogatorio dopo la cattura il magistrato chiese a Pollastri se avesse idee anarchiche. Egli rispose: “Ho le mie idee”. Anche questo contribuì alla sua fama di anarchico. Condannato all’ergastolo, fu inviato a scontare la pena sull’ isola di Santo Stefano. Fu graziato nel ’59 da Giovanni Gronchi allora presidente e passò gli ultimi 19 anni della sua vita a Novi praticando l’attività di commerciante ambulante. 
Nel 1978 muore a Novi.

LA CANZONE:
opera di Luigi De Gregori, in arte Grechi ( il cognome della madre), cognome scelto per non usurpare della fama del ben più noto fratello. Scelta rivista in tarda età, forse esattamente per le ragioni opposte.

Grande brano nella scia della tradizione narrativa delle figure leggendarie banditesche, delle quali è colma la tradizione delle ballate folk americane ( vedi ad esempio Woody Guthrie) alle quali Luigi Grechi-De gregori è molto legato. Alla struttura musicale “spagnoleggiante” flamenca, di derivazione celtica ( non dimentichiamo che gli andalusi derivano dagli antichi Vandali!), Grechi inserisce un Re M nel refrain, come egli stesso ammette, : “ per fare qualcosa di diverso”, ma di particolare efficacia nel cantato. Canzone godibilissima e cantabilissima, che parla di una storia che altrimenti sarebbe  rimasta sepolta nella cronaca del ventennio fascista. Anche a questo servono le canzoni. In un’ epoca di autori che si parlano perennemente addosso, sentiamo la mancanza e la nostalgia delle canzoni oggettive e non soggettive; che parlano in terza e non in prima persona. In contrasto con autori logorroici, personalmente apprezzo molto la perfetta sintesi narrativa di questo brano che in poche strofe racchiude un romanzo con la giusta dose di mistificazione della realtà.
A confronto la versione dell’autore, ruspante e genuina, e quella del fratello, più curata e commercialmente più vendibile; difatti nessuno conosce la prima, mentre la seconda è stata un successo, merito indubbiamente delle migliori qualità vocali di Francesco.

Ovviamente in My Honest Opinion, Sever.

 

 

ilGallo

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