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LE ORIGINI
“The house of the rising sun”, o “the rising sun blues” è una folk song americana dei primi dell’800 scoperta dal ricercatore etnomusicologo Alan Lomax secondo il quale si tratta di un testo pare scritto da tali Georgia Turner e Bert Martin del Kentucky su una antica melodia Inglese del 1600: “ Matty Groves”. La prima registrazione del brano è stata effettuata nel 1933 da Clarence Tom Ashley un chitarrista e banjoista dei monti Appalachi,che affermava di averla imparata da suo nonno.

THE HOUSE OF THE RISING SUN

IL TESTO

Esistono due distinte versioni, anche se molto simili tra loro; una (la più antica) racconta di una vita di perdizione da un punto di vista femminile, probabilmente di una prostituta, che ha passato la sua vita sfortunata e in miseria nella “ Casa del Sole Nascente”. La protagonista, dopo aver raccontato della sua perdizione raccomanda di dire alla sorella più giovane di non fare come lei, che deve tornare nel bordello a New Orleans , perché la sua corsa è alla fine ed è costretta ad indossare metaforicamente la palla e la catena aspettando la fine dei suoi giorni. La versione maschile presenta il punto di vista di un ragazzo che ha passato una vita nella miseria e nel peccato, dedito al gioco e all’alcol, e raccomanda a una madre di dire a suoi figli di non fare quello che lui ha fatto.

Testo originale al femminile:

(EN)
« There is a house in New Orleans
They call the Rising Sun.
It’s been the ruin of many a poor girl,
And me, O God, I’m one.
If I had listened what Mama said,
I’d ‘a’ been at home today.
Being so young and foolish, poor boy,
Let a rambler lead me astray.
Go tell my baby sister
Never do like I have done
To shun that house in New Orleans
They call the Rising Sun.
My mother she’s a tailor,
She sewed those new blue jeans.
My sweetheart, he’s a drunkard, Lord, Lord,
Drinks down in New Orleans.
The only thing a drunkard needs
Is a suitcase and a trunk.
The only time he’s satisfied
Is when he’s on a drunk.
Fills his glasses to the brim,
Passes them around
Only pleasure he gets out of life
Is hoboin’ from town to town.
One foot is on the platform
And the other one on the train,
I’m going back to New Orleans
To wear that ball and chain.
Going back to New Orleans,
My race is almost run.
Going back to spend the rest of my days
Beneath that Rising Sun. »

(IT)
« C’è una casa in New Orleans
La chiamano “Sole nascente”
È stata la rovina di più di una ragazza
.
E io, mio Dio, sono una di loro.
Se avessi ascoltato mia madre
Oggi sarei a casa
Ero un essere così giovane e sciocco, poveretto,
Che si è lasciato guidare fuori strada da un vagabondo.
Di’ alla mia sorellina
Di non fare quello che ho fatto io
Di evitare la casa di New Orleans
Che chiamano “Sole Nascente”.
Mia madre, è una sarta
Lei ha cucito quei jeans nuovi
Il mio moroso è un ubriacone, Signore, Signore
Beve giù in New Orleans.
Le uniche cose di cui ha bisogno un ubriacone
Sono una valigia ed un portabagagli
E lui è soddisfatto solo
Quando è ubriaco.
Riempie bicchieri fino all’orlo
Li passa in giro
L’unico piacere che lui ottiene fuori di lì
È vagabondando da città a città.
Un piede sul marciapiede
E l’altro sul treno
Sto tornando a New Orleans
Con la palla al piede
Torno a New Orleans
La mia corsa è quasi finita
Passerò lì il resto dei miei giorni.

Testo originale al maschile:

(EN)
« There is a house in New Orleans
They call the Rising Sun.
And it’s been the ruin of many a poor boy,
And God, I know I’m one.
My mother was a tailor,
She sewed my new blue jeans.
My father was a gamblin’ man,
Down in New Orleans.
Now the only thing a gambler needs,
Is a suitcase and trunk
And the only time he’s satisfied
Is when he’s on a drunk.
Oh mother tell your children,
Not to do what I have done
Spend your lives in sin and misery,
In the House of the Rising Sun.
Well, I got one foot on the platform,
The other foot on the train,
I’m goin’ back to New Orleans
To wear that ball and chain.
There is a house in New Orleans
They call the Rising Sun.
And it’s been the ruin of many a poor boy,
And God, I know I’m one. »

(IT)
« C’è una casa a New Orleans
La chiamano “Sole nascente”
È stata la rovina di più di un ragazzo,
oh Dio, so di essere uno di loro.
Mia madre era una sarta
cucì i miei blue jeans nuovi
Mio padre era un giocatore d’azzardo
giù a New Orleans.
Ora l’unica cosa di cui ha bisogno un giocatore d’azzardo
è una valigia e un portabagagli
e l’unica volta che è soddisfatto
 è quando è completamente ubriaco.
Oh madre dì ai tuoi figli
di non fare quello che ho fatto io
passare la vostra vita nel peccato e nella miseria
nella casa del “Sole Nascente”.
Ho un piede sulla banchina
e l’altro piede sul treno
sto tornando a New Orleans
per mettere quella palla al piede.
C’è una casa in New Orleans
La chiamano “Sole nascente”
È stata la rovina di più di un ragazzo
oh Dio, so di essere uno di loro.

GLI INTERPRETI
Il brano è stato registrato da più di 100 artisti a partire dal 196. Probabilmente l’arrangiamento che tutti conosciamo è di Dave Van Ronk. A tale proposito si è noto un aneddoto divertente tra Bob Dylan e Van Ronk. Dopo alcuni giorni che Dave Van Ronk aveva fatto sentire la sua versione a Bob Dylan, si sentì chiedere dallo stesso Dylan che aveva appena ottenuto il suo primo contratto discografico ed era a corto di brani da incidere :” ti dispiacerebbe se la registrassi ?”. Dylan si sentì rispondere “ Beh, sì, la voglio incidere io” – “ Ops, mi sa che è troppo tardi” rispose. D.V.R. da gran signore pare non abbia mai portato rancore per questo a Dylan, ma si divertì un mondo quando la stessa versione eseguita dagli Animals raggiunse le prime classifiche in America e in Inghilterra, proibendo, di fatto, a Dylan di continuare ad eseguirla.

Tra le molteplici registrazioni, più o meno ufficiali spiccano le versioni di Bob Dylan, Woody Guthrie, Joan baez, Nina Simone, Dolly Parton, The Platters, Sinead O’Connors. Memorabile per successo commerciale la versione degli Animals, uno dei primi esempi di trasformazione di un classico brano dalla tradizione a successo pop-rock, che di fatto riprende il testo e l’ arrangiamento di Dylan ( cioè di Dave Van Ronk). Esistono tracce di provini di studio dei Beatles e di Jimi Hendrix, in verità molto scadenti come qualità esecutiva .Interessante notare, in questo come in altri casi di brani provenienti dalla tradizione orale, cioè musica tramandata a memoria da un performer all’altro, come l’avvento della possibilità della registrazione abbia “cristallizzato” il brano, interrompendo un processo che durava da secoli di trasformazione continua. Le prime registrazioni di cui disponiamo, ( Woody Guthrie, Leadbelly, Clarence Tom Ashley..) siano molto diverse tra loro, sia nella melodia, sia nel testo. Da Joan Baez, Dylan e gli Animals in poi, il brano viene sostanzialmente riproposto nello stesso arrangiamento. Questo fenomeno interessa tutta la musica tradizionale, determinandone in un certo senso un impoverimento, una “sterilizzazione”. Una menzione negativa meritano le versioni italiane (Ricky Maiocchi, I Pooh), con un costume italico di riproporre brani di successo internazionale esclusivamente per l’aspetto musicale ( fatta eccezione per le bellissime e fedeli traduzioni di Dylan, Brassens e Cohen fatte da De Andre) ignorandone o stravolgendo completamente la componente letteraria.

DENTRO LA CANZONE
Come si spiega il successo di un brano che viene eseguito da  almeno da 200 anni ? Sicuramente la bellezza della melodia di chiara matrice celtica ( abbiamo detto che pare risalga addirittura al 1600!) è una spiegazione; ma è circolata per più di un secolo con melodie molto diverse tra loro al punto da essere irriconoscibili. Quindi c’è dell’altro che può spiegare perché un numero così grande di esecutori l’abbia inserita nel proprio repertorio. Prima che fare musica diventasse un modo per campare, una professione, in taluni casi molto redditizia, suonare, cantare, rappresentava una necessità primaria del vivere sociale, un medium culturale. Questo era tanto più vero per persone che vivevano in estrema povertà di mezzi e cantavano per il piacere di raccontare storie o per fare musica da ballo. Qual è la storia che racconta “ The house of the rising sun”?  A mio avviso risponde ad un bisogno tutto americano di peccare per potersi redimere, di redimersi per poter peccare. Moltissime canzoni della sfera blues o del folk primitivo americano fanno riferimento a New Orleans  ( Es. Baby Please don’t go), la città del divertimento, del peccato per antonomasia prima che venisse inventata Las Vegas. Il testo di H. of R. Sun rappresenta questa duplice polarità di attrazione fatale e di consapevolezza della perdizione che rappresenta. Bellissima la strofa che descrive la vita del Gambler ( il giocatore professionista): “ le uniche cose di cui un giocatore vagabondo ha bisogno sono una valigia e una baule, e l’unico momento in cui è felice è quando è ubriaco, riempiendo i bicchieri fino all’orlo e passandoli in giro…”

Le canzoni popolari, le belle canzoni, hanno la capacità di esprimere in
Una sintesi estrema figure e concetti che hanno riempito libri e film
Senza perdere in profondità ed efficacia.
Questa è la cultura americana da Woody Guthrie, passando da Hemingway
Fino a Bruce Springsteen.

Ovviamente is My Honest Opinion

SEVER

Dave Van Ronk:

 

ilGallo

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